Alla scoperta dei vincitori: Cristian Tzecu e Cosmin Nistor, Premio Sentinella categoria Titolo di un film e Migior foto sfc23.
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Now let’s begin a journey of discovery into the photographers and stories that led to the creation of the images that were awarded the Sentry Award. We start with the team that, with two works, won both the “Title Movie” category award with the photo “Natural Born Killers” and the main award for “Best Photo” with the wonderful photo “Selfie”: Cristian Tzecu and Cosmin Nistor from Romania, a new country that, in the history of SpeleoFotoContest after Poland, Italy, Great Britain and Israel, sees its first prize.
Cristian Tzecu, born in 1970, and Cosmin Nistor, born in 1974, met at the Speotimis club in Timișoara, Romania. In 2000, they met Cristian Lascu at his cave photography school, a meeting that would change their destinies and the way they photographed in caves.
There are not many speleo photographers who work as a team, and they themselves say:
Each of us brings a special contribution to the realization of the photographs: composition, lighting, creating the story. Artistic photography in caves is one of the most difficult and this is not only due to the hostile environment, low temperatures, humidity, and constant risk-taking… The main photographic difficulties are: being able to surprise man, his story, in an underground environment and for this story to always be different, even if the subject is always the same: a speleologist with a colorful suit and helmet on his head.
We fell madly in love with caves precisely because their magic always offers us new stories told by those who traverse them. We will never stop taking photos in caves, to feel their soul and to put their explorers in a new light.
The photo “Selfie” was taken in the Barelle abyss in Occitania, France, a landmark in cave photography thanks to its horizontal layers of limestone – just like slices of a chocolate cake!
We had the pleasure of photographing it this spring, during a photo-speleological meeting (SPM 2022) organized by the prestigious French cave photographer Remi Flament.
Our team consists of Iulian Neagu and Helmut Szeibert (assistants, people who hold lights, transport batteries, food, equipment, and main characters in our photos), we entered by traversing a series of pits until we reached the last one, which was 30 meters deep. Cosmin descended to the bottom to set up the lights, while Helmut hung halfway down the pit as the subject – it’s quite uncomfortable to hang on a rope for a long time… Behind me, Iulian’s helmet light projected my shadow onto the opposite wall, and at that moment I realized that we would have a “different” photo compared to what I had seen before, precisely because it concerns both the depth of the cave and us, those who photograph it.
The photo “Natural Born Killers” features our colleague Helmut, who actually has a very strong physiognomy. While we were in the Soplao cave in Spain, during the Spanish SPM of 2016, we took this image using both continuous lights and a flash. We tried to obtain a different portrait of a person in a cave, and the halo of light on the man’s head was inspired by my favorite film, “Stalker” by Andrei Tarkovsky.
Iniziamo adesso un viaggio alla scoperta dei fotografi e delle storie che hanno portato alla creazione delle immagini che sono state premiate con il Premio Sentinella. Iniziamo con il team che, con due lavori, ha conquistato sia il premio di categoria “Titolo di un film” con la foto “Natural Born Killers” che il premio principale “Miglior foto” con la meravigliosa foto “Selfie”: Cristian Tzecu e Cosmin Nistor dalla Romania, un nuovo paese che, nella storia di SpeleoFotoContest dopo Polonia, Italia, Gran Bretagna ed Israele, vede arrivare il primo premio.
Cristian Tzecu 1970 e Cosmin Nistor 1974 si incontrano al club Speotimis, a Timișoara, in Romania. Nel 2000, conoscono Cristian Lascu presso la sua scuola di fotografia in grotta, incontro che cambierà i loro destini e il modo di fotografare in grotta.
Non sono molti gli speleo fotografi che lavorano in squadra, e loro stessi si raccontano:
Ognuno di noi apporta un contributo speciale alla realizzazione delle fotografie: composizione, luce, creazione della storia. La fotografia artistica in grotta è una delle più difficili e ciò non è dovuto solo all’ambiente ostile, alle basse temperature, all’umidità, al continuo affrontare rischi… Le principali difficoltà fotografiche sono: riuscire a sorprendere l’uomo, la sua storia, in un ambiente sotterraneo e che questa storia sia sempre diversa, anche se il soggetto è sempre lo stesso: uno speleologo con una tuta colorata e un casco in testa.
Ci siamo innamorati follemente delle grotte, proprio perché la loro magia ci offre sempre nuove storie raccontate da coloro che le attraversano. Non smetteremo mai di fare foto in grotta, per sentire la loro anima e mettere i loro esploratori in una nuova luce.
La foto “Selfie” è stata realizzata nell’abisso Barelle, in Occitania, Francia, è un punto di riferimento nella fotografia in grotta grazie alle sue stratificazioni orizzontali di calcare – proprio come le fette di una torta al cioccolato! Abbiamo avuto il piacere di fotografarla questa primavera, durante un incontro foto-speleologico (SPM 2022) organizzato dal prestigioso fotografo di grotte francese Remi Flament.
Il nostro team è composto da Iulian Neagu e Helmut Szeibert (assistenti, persone che tengono le luci, che trasportano batterie, cibo, attrezzature e personaggi principali nelle nostre foto), siamo entrati percorrendo la serie di pozzi fino a raggiungere l’ultimo, profondo 30 metri. Cosmin è sceso fino in fondo per sistemare le luci, mentre Helmut si è appeso a metà del pozzo, come soggetto – è abbastanza scomodo stare a lungo in corda… Dietro di me, la luce del casco di Iulian ha proiettato la mia ombra sulla parete opposta e in quel momento ho capito che avremmo avuto una foto “diversa” rispetto a quelle che avevo visto prima, proprio perché riguarda sia la profondità della grotta che noi, coloro che la fotografano.
La foto “Natural Born Killers” presenta il nostro collega Helmut, che ha effettivamente una fisionomia molto forte. Mentre eravamo nella grotta Soplao, in Spagna, durante l’SPM spagnolo del 2016, abbiamo scattato questa immagine usando sia luci continue che un flash. Abbiamo cercato di ottenere un ritratto diverso di una persona in una grotta, e la corona di luce sulla testa dell’uomo è stata ispirata dal mio film preferito, “Stalker” di Andrei Tarkovski.